Benvenuti sul sito dell’AERS – Associazione Emilia-Romagna a Stoccarda!

 

Speriamo che questo sito possa offrirvi spunti interessanti e  - perché no – anche divertenti sulla nostra associazione e in generale sull’Emilia Romagna. Per rendere più agevole l’accesso alle informazioni in esso contenute, abbiamo riassunto qui di seguito alcuni consigli ai naviganti che riteniamo possano tornarvi utili.

 

Attraverso il menù in alto  si accede ai diversi temi affrontati dal sito.

 

Nella rubrica Emilia-Romagna troverete informazioni generali sulla nostra bellissima regione, mentre cliccando su Come associarsi troverete come diventare soci e, se addirittura avete voglia e tempo di darci una mano, anche idee per partecipare attivamente alla vita associativa.

 

Se volete contattarci direttamente, cliccate su Contatti: saremo ben lieti di ricevere il vostro messaggio o la vostra telefonata! Infine, sotto Eventi invece troverete il programma culturale, con tutti gli appuntamenti previsti per i prossimi mesi, a cui assolutamente non potrete mancare! Di volta in volta, per facilitarvi la scelta e la pianificazione delle manifestazioni a cui partecipare, pubblicheremo direttamente sulla Home gli eventi e le novità più attuali.

 

Insomma, vi aspettiamo!

Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme

Per chiamarci non basta una parola sola, Emilia-Romagna, emiliano-romagnoli, ce ne vogliono almeno due, e anche un trattino per unirle, e poi comunque non bastano. Perché siamo tante cose, tutte insieme, tutte diverse.

Un inverno continentale, con un freddo che ghiaccia il respiro e un’estate tropicale che scioglie la testa e a volte tutto insieme, come dice Pier Paolo Pasolini, “l'inverno col sole e la neve”.

Pianure che si perdono piatte all’orizzonte e montagne tra le più alte d’Italia, la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo, città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separarli.

E noi le viviamo tutte, queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che “lavora a Bologna, dorme a Modena e va a ballare a Rimini” -come diceva Pier Vittorio Tondelli - e ci sembra comunque la stessa città, che si chiama Emilia Romagna.

Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme.

Per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia - quasi al centro dell’Italia – eppure siamo una regione di frontiera.

Siamo anche noi un “trattino”, una cerniera tra il Nord e il Sud, e se da nord a sud vuoi andare devi passare di qui, dall’Emilia-Romagna, che come succede a tutte le frontiere qualcosa da e qualcosa prende a chi passa e soprattutto a chi resta, perché qui ci è venuto a studiare, a lavorare o anche solo a divertirsi, ma poi ha deciso di viverci su questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico in cui stare, ma soprattutto un modo di fare e di vedere le cose.

Perché, per esempio, qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle, la campagna diventa prodotto, anche la notte, il mare e il divertimento diventano industria, 

qui si fa, veloci e diretti come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate col righello, e si fa per avere, certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare: per stare meglio.

Gli asili, le biblioteche e gli ospedali, le macchine più belle del mondo, in nessun altro posto come qui quando la gente va a tavola parla così tanto di quello che mangia, lo racconta, ci litiga - l’aceto balsamico, il ripieno dei tortellini, la cottura della piadina, e mica solo questo, sono più di 4.000 le ricette depositate in Emilia-Romagna - lo studia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale, da noi diventa cultura e diventa filosofia, ma non resta lassù, per aria, poi la si mangia. Se negli altri posti menti e cervelli si incontrano e dialogano nei salotti da noi, invece, lo si fa in cucina.

Perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare, e allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per fare le cose con un cuore che batte come un motore a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, ma con le mani che poi ci arrivano, a farle, quelle cose lì e quello che resta da fare, va bene, diventa un altro sogno.

A volte ci riusciamo e a volte no, perché tante cose vuol dire anche tante contraddizioni. Che spesso non si fondono per niente, anzi, contrastano proprio, però convivono sempre.

Tante cose, tutte diverse e tutte insieme.

Perché questa è una regione che per chiamarla, per raccontarla, un nome solo non basta.

Carlo Lucarelli